Intelligenza artificiale, Europa e giornalismo

di Annalisa Stretti.  

Il 9 dicembre 2023 l’AI Act dell’Unione Europea ha visto il delinearsi di un accordo politico provvisorio. Sarà la prima legge al mondo che regolamenti l’intelligenza artificiale.Nelle scorse settimane il testo è stato ulteriormente perfezionato, il percorso è iniziato nel 2021 e vedrà la sua applicazione a pieno regime tra 24 mesi (mentre sono solo 6 i mesi per proibire gli usi vietati).Si tratta una svolta epocale nella storia della legislazione e per il futuro di questa tecnologia e, sicuramente, anche della fase iniziale.E’ indubbio che ormai l’intelligenza artificiale faccia parte, a pieno titolo, della nostra vita, e che una regolamentazione sia necessaria. E’ altrettanto certa la complessità del tema e la poca conoscenza che circola tra le persone.

Questo regolamento ha l’obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato interno e promuovere l’adozione di un’intelligenza artificiale affidabile dove al centro c’è l’uomo, garantendo, allo stesso tempo, un alto livello di protezione della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali – compresa la democrazia, lo Stato di diritto e la tutela dell’ambiente dagli effetti dannosi dei sistemi di intelligenza artificiale. Allo stesso tempo vuole sostenere l’innovazione.I temi su cui è stato necessario riflettere sono molti, privacy, diritto d’autore, diritti civili (biometria e riconoscimento facciale, social scoring).Facciamo un passo indietro e un breve focus di dati e punti salienti.

Che cos’è l’intelligenza artificiale

(Fonte: sito Parlamento Europeo https://www.europarl.europa.eu/portal/it)L’intelligenza artificiale (IA) è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività.L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e risponde.I sistemi di IA sono capaci di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle azioni precedenti e lavorando in autonomia.


L’IA si sta continuamente perfezionando ed evolvendo, le applicazioni future potrebbero portare grandi cambiamenti. Questo impone una regolamentazione, dato che sono toccate questione etiche e legali.

Ci sono tre punti centrali e interessanti su cui riflettere, a mio avviso, che emergono dallo studio che ha portato all’AI Act.

Divieti

AI Act elenca una serie di attività vietate in Europa:

·      le tecniche di manipolazione cognitivo comportamentale

·      il riconoscimento delle emozioni nei luoghi di lavoro o a scuola,

·      il social scoring

·      la polizia predittiva. (In questo ambito L’IA può essere utilizzata solo per analizzare informazioni anonimizzate per fornire delle tendenze sulla scena del crimine)

·      l’uso di sistemi di identificazione biometrica remota in tempo reale in spazi accessibili al pubblico (ad eccezione di tre situazioni: minaccia di terrorismo, ricerca di vittime di reati – come, ad esempio, degli ostaggi – e per identificare sospettati di alcuni “seri crimini”).

Business

L’impatto sulle aziende, sia per i lavoratori che per i professionisti c’è, con AI Act, viene stabilito un perimetro chiaro che delinea responsabilità per chi impiega software di IA.La legge dell’Unione Europea regolamenta i sistemi di IA sulla base di valutazioni del rischio dei modelli software coinvolti, che saranno in carico alle aziende stesse. Più alto è il rischio identificato per i diritti o la salute delle persone, ad esempio, maggiori saranno gli obblighi dei sistemi.Allo stesso tempo è forte l’impegno nel garantire il progresso e le sue applicazioni, tutelando le aziende e le start up che ne fanno il loro core business.

Va segnalato che proprio all’interno delle aziende, durante la scorsa estate, è emersa una certa preoccupazione, infatti, i dirigenti di oltre un centinaio di società e start up (per citarne alcune: Heineken, Renault, Airbus e Siemens) hanno fatto sentire la loro voce all’UE, chiedendo ulteriori riflessioni su quanto redatto e sottolineando un’eccessiva restrittività che mette a rischio la competitività sul mercato.

Nota: guardando fuori dall’Europa ad ora, il settore è dominato da Stati Uniti e Cina, con la California al centro dei più importanti progetti si sviluppo: a San Francisco hanno sede società come OpenAI e Anthropic.

Regolamento

UE ha scelto di mettere in atto un regolamento, ossia il più potente atto legislativo. Un regolamento è immediatamente applicabile e uguale per tutti i paesi europei.                                                          Perché l’UE ha scelto un regolamento e non una direttiva?Perché prima di tutto è un regolamento di mercato, ossia regole comuni per dare certezza alle imprese e sicurezza ai consumatori.Interessante sottolineare che il Parlamento ha incardinato la legge in due commissioni: quella del Mercato e quella dei Diritti Civili, tema, come abbiamo visto cardine, in materia di IA.                                                                                                            E se parliamo di intelligenza artificiale e giornalismo? La questione è ampia, spinosa, e interessante! I grandi editori ne fanno uso da tempo, a cascata sta arrivando anche nelle piccole redazioni. Il fenomeno èconsolidato in Stati Uniti, Oriente, Europa.

Già dal 2019, nelle redazioni in collaborazione con l’intelligenza artificiale le tre principali attività svolte risultavano essere:1.

la raccolta di notizie: per migliorare l’efficienza operativa in attività come il monitoraggio dei trend e degli eventi, oppure l’estrazione automatizzata di informazioni e contenuti da grandi database;

2. la produzione di notizie: per migliorare la produttività grazie a strumenti di editing assistito, alla creazione di testi data-driven automatizzati o semi automatizzati e alla trasformazione di un contenuto in vari formati;

3. la distribuzione delle notizie: per migliorare la pertinenza e quindi l’esperienza dell’utente in base al comportamento e alle abitudini dei lettori.

Ma l’evoluzione è continua.

Esempi.

Nel 2016 il Washington Post usa IA per brevi articoli e tweet sportivi e su eventi politiciNel 2020 Ansa, in collaborazione con Applied XLab, ha usato Natural Language Generation (NLG) per creare un flusso automatizzato che, sulla base dei dati forniti dalla Protezione Civile, producesse “notizie e grafici in tempo reale sull’andamento dell’epidemia Covid-19 a livello nazionale e per ogni singola regione italiana, nell’ottica di informare correttamente. Nel 2020 Reuters ha presentato un prototipo di notizie sportive che utilizzano presentatori virtuali.

E il diritto d’autore, la verifica delle fonti, le deep fake, la deontologia, le fake news, alla luce dell’IA? Ci Abbiamo pensato?  Sicuramente ci ha pensato L’Ordine dei Giornalisti della Liguria che, attraverso la formazione Internazionale ERASMUS+, ha messo a punto un progetto di 12 giorni di studio-lavoro, dal titolo: Intelligenza artificiale e giornalismo. Il progetto formerà 26 giornalisti liguri che si confronteranno con i colleghi (e non solo) spagnoli a Malaga, dove si volgerà il progetto, e poi, come sempre, al ritorno semineranno lungo il territorio, quanto appreso con attività e pubblico diversificato.Importante sottolineare che il corso rappresenta un  completamento di altre iniziative formative dell’Ordine nazionale e regionale.

Perché questo tema? Come abbiamo visto non si può più sfuggire, e occorre essere informati e consapevoli, tutti, forse ancor di più chi si occupa di comunicazione e informazione.Basta notare che, da analisi interna al progetto realizzata dal team che lo cura, è emerso che il 61,9 percento dei giornalisti coinvolti in fase di selezione, ha dichiarato di essere poco informato sul tema

Perché Torremolinos? L’Università di Malaga ha una facoltà di giornalismo che offre un corso sull’AI molto avanzato, sono focalizzati nell’applicazione degli strumenti dell’intelligenza artificiale nel giornalismo, infatti sul territorio c’è un’alta concentrazione di imprese, aziende giornalistiche, e non, che utilizzano strumenti di IA per la comunicazione e l’informazione.

Quindi…si parte!