Può la conoscenza essere riconosciuta un diritto collettivo e venire tutelata da un Garante? A sottolinearne l’esigenza è Monica Amari nel libro Elogio dei diritti e dei doveri culturali. A difesa della democrazia, con prefazione di Alfonso Celotto  e postfazione di Marta Cerioni, in cui spiega e analizza come questi diritti appartengono alla grande famiglia dei diritti umani. La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo li affianca ai diritti economici e sociali (art.22), ritenendoli indispensabili per la dignità e lo sviluppo della personalità di ciascuno di noi. Eppure nessuna Costituzione, neanche quella italiana, li  riconosce come una categoria autonoma. Perché?  

Il processo che sta avvenendo all’interno della società dimostra come sia necessario ipotizzare un modello di Stato dove la generazione, l’accessibilità e la redistribuzione delle conoscenze devono diventare l’obiettivo primario, al di là di qualunque credo politico o qualunque ideologia. 

Rifacendosi a Norberto Bobbio per il quale i diritti nascono quando devono e possono nascere, è arrivato il momento di inserire la dimensione culturale all’interno dei principi fondamentali della Costituzione, abbinandola a quella economica e sociale lì dove viene citato il principio di solidarietà (art.2) e dove viene proclamato il principio di eguaglianza (art.3). Il riconoscimento formale dei diritti  e dei doveri culturali, richiesto anche attraverso il Movimento per il riconoscimento dei diritti e dei doveri culturali, appare necessario per ripensare una Italia fondata sul sapere, sulla ricerca, sulle competenze e sul merito in una società profondamente trasformata dal paradigma digitale, dalla quarta rivoluzione industriale e dai flussi migratori. 

La nascita dei populismi culturali per i quali si può governare senza avere le competenze necessarie, il proliferare  di una informazione legittimata solo dalla condivisione sui social, l’abbassamento dei livelli educativi, il taglio dei finanziamenti alla ricerca o gli scarsi risultati degli studenti italiani alle prove Invalsi nelle materie matematiche e scientifiche dimostrano la necessità di un riconoscimento formale all’interno della Costituzione dei diritti e dei doveri culturali. Per non parlare del  problema della povertà educativa e delle disuguaglianze culturali in un mondo dove non si promuovono opportunità di apprendimento continuo per tutti. 

Per acquistare il libro (formato cartaceo e Ebook):

“Elogio dei diritti e dei doveri culturali. A difesa della democrazia”.